domenica 10 agosto 2008

Ho inventato un gioco! "Aspetta, cos'avevamo detto?"

A volte, o meglio, con allarmante frequenza, i giochi non si inventano lavorandoci sopra, ci si limita a rivedere qualcosa di già scritto e si viene colti da una specie di frenesia creativa, certe altre volte il destino beffardo ti lascia raggiungere un traguardo, per poi farti notare un errore a volte, o meglio, con allarmante frequenza, madornale.
In genere quando un gioco viene "costruito" si raggiunge il momento del "Playtesting", cioè la fase in cui il prodotto, pur avendo un aspetto embrionale è giocabile, e viene provato da ignare cavie che non capiscono assolutamente nulla delle regole, perchè illustrate sommariamente nella confuzione pre partita, ma che si immolano volantariamente per il bene del progetto, magari divertendosi nonostante le manchevolezze del sistema di gioco.
La fase di playtesting per essere fatta bene deve coinvolgere molti partecipanti ed essere ripetuta più volte, in modo tale da far affiorare tutti gli errori di progettazione e permettere ai game designers (oscura parola in un idioma antico traducibile con "malati mentali") di correggere tali errori. Più giocatori partecipano al play testing più è facile che questi errori affiorino in fretta ed il mestiere dei game designers diventa più facile e spedito. I progettatori, infatti, avranno cura di appuntarsi tutti i problemi riscontrati dai giocatori, e pieni di energia creativa, torneranno al tavolo per sistemare i problemi fino ad ottenere un buon gioco completo e ben definito.
Tutto quello che è stato detto accade in linea puramente teorica.
Nel reame di Surrealia (un paese scevro da unicorni ed arcobaleni, ma pieno di nonsense) dove laBlackSand Entertainment Factory ha sede, i giochi vivendo una vita propria, raggiungono la fase detta "Ehi! Sembra che tutto fili liscio", per poi cadere in quella ampiamente conosciuta come "C$&&0! Questo non funziona proprio" che posticipa il momento del playtesting di qualche tempo, diciamo, giusto il tempo di trovare una nuova soluzione e di riscrivere in toto il regolamento.
Ora, immagino che questo post non rifletta esattamente un'immagine assai professionale, ma almeno nessuno potrà mai dire che su questo Blog ci siano scritte delle menzogne.

7 commenti:

vignez ha detto...

Ma come non riflette un immagine di professionalità?!? A Surrealia se uno non crea smonta e ricostruisce qualunque progetto al meno 3 volte vuol dire che era un'idea farlocca che potevano avere tutti... e a noi le idee che potevano avere tutti non ci piacciono mica... A Surrealia nel caos primordiale in cui le idee hanno quasi consistenza solida e ci piombano addosso sperando di entrarci in testa per un processo di osmosi... ovviamente lo stato di stordimento causato dalla collisione delle idee con le nostre eccelse menti spesso accompagnato da un tasso alcolico non esattamente sotto i limiti previsti dal codice della strada e dalla tarda ora in cui germinano le idee migliori, possono portare ad una comprensione imperfetta delle idee stesse che abbiamo avuto ed alla necessità di una certa rielaborazione, ma è indubbio che fino a che possiamo applicare il metodo della forza bruta non ci ferma nessuno... anche a costo di riscrivere per intero i regolamenti, cacciare ore e ore di lavoro che dopo la soddisfazione iniziale si è dimostrato imperfetto... questa si che è professionalità!!!

BlackSand ha detto...

ehm, non vorrei esagerare, ma di professionalità, manco l'ombra...

Rossana ha detto...

Il tuo blog è professionale. Lo è in quello che scrivi, non importa mettere immagini o abbellimenti vari. Quando si ha qualcosa da dire possono bastare anche le parole.
E' difficile che un'idea riesca bene subito. Questo vale in tutte le professioni che riguardano la creatività. L'importante è essere convinti di quello che si sta facendo e non mollare mai. E soprattutto non scartare mai nessuna ipotesi e non buttare via nessuna idea, anche la più strampalata: potrebbe tornare utile in seguito ;) Mamma mia quante "e" che ho messo...
Grazie per aver visitato il mio blog e per le parole di conforto :)))
Ciao, Rossana

Vera ha detto...

mettiamola così....delirare è il nostro personalissimo modo di essere professionali :)

vignez ha detto...

Professionalità... ma che parola grossa... più che altro genio e sregolatezza... anzi più che altro sregolatezza e grado alcolico...

vignez ha detto...

Scrivo questo commento dopo essere stato redarguito dal compare di creazione giuochi - nonchè tenutario di codesto pregevole blog - circa le notizie da me divulgate sulla creazione dei suddetti giuochi, ovvero BS rinnega la componente alcolica come parte fondamentale per i nostri processi creativi... io permango della mia opinione vale a dire che le migliori idee da noi sviluppate sono state create in stati di alterazione psicofisica dovuta vuoi all'alcol, vuoi alla tarda ora, vuoi alla visione ininterrotta e consecutiva di 2 o 3 Z-movies, vuoi a colloqui al limite dell'irreale con altri abitanti di Surrealia... questo vuol dire che non siamo professionali?!? Beh, forse sì, ma finchè funziona perchè cambiare?!? Il nostro vero problema non è la professionalità, è che siamo incostanti... in genere funziona così a qualcuno viene in mente un'idea... la espone agli altri... l'idea conquista il gruppo di menti eccelse noto come BlackSand Entertainment Factory - ovvero il solito gruppetto di geek riuniti attorno al tavolo di BlackSand a gozzovigliare... allora ci si mette li e si produce una mole immensa - leggasi un paio di fogli scarabocchiati - di materiale - il più delle volte incomprensibile dopo pochi istanti che è stato scritto... ergo essendosi fatta una cert'ora il gruppo si divide e torna alle proprie magioni rielaborando le idee... le riunioni continuano febbrili per circa una settimana - quando va bene... e poi... uno potrebbe dire finalmente il gioco prende vita?!? Ennò!!! A qualcuno viene in mente un'altra idea... la espone ed il ciclo riparte fino a che in rari momenti di pseudoserietà e pseudoprofessionalità ci si guarda in faccia ci si dice che siamo dei bruciabaracche e si rimette mano agli appunti di un vecchio progetto - l'accezione di vecchio è un concetto variabile tra l'epoca triassica e dieci minuti prima - e si cerca di portarlo alla conclusione... Non me ne voglia BS se ho svelato alcuni segreti del processo creativo alla BSEF, ma i lettori devono sapere perchè vale la pena di provare i nostri giocherelli e perchè sono diversi da qualunque altro analogo prodotto possano aver provato...

BlackSand ha detto...

Ok, ma svelare il nostro metodo di lavoro è pericoloso, le spie industriali sono sempre all'agguato cosa succederà quando Steve Jackson produrrà giuochi inquietantemente simili ai nostri?